La questione Kojima

La questione Kojima

Cécile Cosima Caminades?

Visto che è appena uscito il trailer State of Play di Death Stranding 2, che personalmente ho trovato meraviglioso (d'altronde ho amato un sacco il primo DS), ho notato che nel web si è riproposta per l'ennesima volta quella che io chiamo la "questione Kojima".

Hideo Kojima è sopravvalutato e i suoi fan si berrebbero qualsiasi cosa!

Premetto che da fan di Hideo sono stato talvolta deluso dalle sue opere (Metal Gear Solid 5, alcune soluzioni narrative di Metal Gear Solid 4, la questione David Hayter e altra roba sparsa), ma ritenerlo un game designer sopravvalutato secondo me è un discorso abbastanza assurdo:

io amo poco la discografia dei Beatles, ma resta il fatto che il quartetto di Liverpool ha ispirato e cambiato la musica e i media del '900 come poche altre realtà prima di loro.

C'erano musicisti tecnicamente più capaci dei Beatles? Certo!

Resta il fatto che dai Beatles deriva lo stesso concetto di fandom da boyband e un'influenza che spazia dai Queen ai Black Sabbath passando per praticamente tutta la scena pop globale (ci sarebbero davvero troppi nomi da fare).

Questo per dire che l'ascolto di Yellow Submarine potrà pure farmi venire le bolle, ma non mi sognerei mai di minimizzare l'importanza di John, Paul, George e Ringo.

Sì ma dai, non puoi paragonare i Beatles a Kojima...

Forse no, ma ragioniamo un attimo sulla sua carriera:

Nel 1987, con il primo Metal Gear, Kojima definì il canone per il videogame Stealth inserendo una narrazione all'interno di un videogame che avrebbe pure potuto farne a meno (ne parlavo nel post su Palworld)

Da lì in poi, tutti i suoi lavori successivi furono caratterizzati da un fortissimo taglio cinematografico che "rubava" a più non posso dal cinema (vedi Snatcher e Policenauts).

Il fatto è che nei suoi giochi Kojima non ha "solo" inserito le proprie ambizioni da regista mancato (sì David Cage, sto pensando a te) ma ha anche lavorato per creare esperienze perfettamente integrate con il medium.

Prendiamo Metal Gear Solid:

la cura certosina delle meccaniche di gioco, l'utilizzo del codec, la battaglia con Psycho Mantis, l'idea di "torturare" il giocatore salvo poi curarlo tramite la vibrazione del joypad...

per maggiori dettagli, consiglio una letta a questo thread

E allora Richard Garriott, Warren Spector, Hironobu Sakakguchi, Shigeru Miyamoto eccetera eccetera?!

Nulla da dire:

di geni rivoluzionari il videogame ne ha avuti diversi, ma in pochi hanno saputo reinventarsi restando sempre attuali nel tempo...per di più, spostando l'asticella man mano che le generazioni videoludiche passavano.

Per dire, tra i nomi qui sopra, l'unico che ha fatto meglio credo sia proprio Miyamoto (con ogni probabilità il game designer più influente della storia).

Ma Kojima è un tamarro!

Assolutamente! Ma, per chi lo ama, pure quello è un fattore rilevante:

ragionandoci, lo stile di Kojima è un paradossale incontro tra sensibilità nipponiche degne di una Yoshimoto o un Murakami e la più concreta, spettacolare coattaggine del vostro Michael Bay di quartiere.

Se avete letto il suo Il gene del talento e i miei adorabili meme (che oramai non so quante volte mi ritrovo a citare) capirete da voi quanto tutto si tenga coerentemente insieme visto il suo background, e quanto la straripante presenza di Hideo sui social media e la voglia di condividere opere altrui sia perfettamente in linea col personaggio.

Conclusione

Avrei potuto citare anche la fissa per le colonne sonore e tutte le manifestazioni della sua intrinseca nerdaggine, ma secondo me il punto è sempre uno solo:

Hideo Kojima è un autore di videogame indie con a disposizione un budget da Tripla A.

Budget che si è conquistato con la sua carriera e capacità di promuovere la sua persona, certo...eppure, mantenendo il suo delirante spirito pionieristico per creare qualcosa di nuovo.

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