Credo che il primo post archiviato da queste parti sia un riepiloghetto del Sanremo 2013 a conduzione Fazio, riesumato da uno dei miei antichi blog.
Non andate a cercarlo / rileggerlo eh, tanto era scritto proprio male e di base riporterò il succo di tutto in quello che state leggendo qui:
tra le cose interessanti, devo segnalare i miei apprezzamenti per Annalisa (che oh, sembra incredibile ma 12 anni fa c'era già!) più alcuni segni di un periodo storico che oramai oggi vedo come irrimediabilmente finito.
Ma ci arriviamo, andiamo un pelo avanti.
2014
Replicai con il 2014, sempre di Fazio, scrivendo due righe che però trattavano di Renzi, Grillo e Civati.
2015
Altro post, questa volta Sanremo di Carlo Conti, un mio pagellino scemo, innamoramento di Annalisa (arieccola?), segnali strani e polemici, momento confusionario nel pieno del renzismo insediatosi l'anno prima (tutto si tiene, tutto si perde)
2016
Modestia a parte questo è un post che trovo fatto bene.
In realtà ci sarebbero anche quelli di 2023 e 2024, ma questo mi convince ancora così tanto che lo riciclerò quasi completamente, aggiungendo un piccolo update in calce.
originariamente scritto nel 2016:
Perché guardi Sanremo?
Me lo chiedono ogni anno in molti, ed è curioso notare come in tre anni di blog io abbia sommariamente "recensito" tutte le edizioni senza fare una piega.
Sanremo fa schifo è uno slogan parecchio facilone, anche se spesso veritiero, come veritieri sono l'immane spesa ed il considerevole intrallazzo che ogni anno il festival si porta appresso.
Ci sarebbero molte cose da dire su questo punto, ma sono sicuro che un aspirante Beppe Grillo potrebbe elencarle meglio di me, quindi saltiamolo un po'.
Perché guardo Sanremo, dicevamo.
Tradizione
Io sono tutto fuorché un conservatore, ma ammetto di avere un debole per il concetto di consuetudine annuale collettiva.
Probabilmente ha a che fare con la mia passione per la storia:
il fatto stesso che un evento si ripeta pedissequamente in un determinato periodo dell'anno spinge, inevitabilmente, a ricordare.
A fare paragoni con le edizioni precedenti, con le Italie precedenti.
E questo, in un paese che di base memoria storica praticamente non ne ha, ha un suo valore.
Spettacolo
C'è da dire poi che Il format del "grande varietà" con lustrini e paillette a me affascina, anche quando finisce per annoiarmi (perché dopo 8 ore di palle ci si scogliona della grossa, è naturale)
C'è sempre dietro un certo decadentismo, nello sfarzo e nello splendore ostentati:
per ogni grande festa, c'è sempre un Titanic che affonda.
Un Gatsby che piange.
O un Jack Nicholson che tenta di ammazzare la moglie.
Tutto molto vecchio, molto classico, sì...
Però a suo modo più profondo, caratterizzato e dal sapore pur sempre genuino nella sua falsità tradizionale, rispetto ai format di talent e reality fatti di plastica americana wannabe.
Un po' come al ristorante, dove vi serviranno pure gli avanzi della sera prima, ma se non altro sono i nostri avanzi, la nostra merda, non un panino uguale a quello di altri miliardi di fast food in giro per il mondo
(nota del 2025: vi risparmio il solito discorso di David Bowie sulla cultura indigena eccetera eccetera.)
Politica
Solitamente a Sanremo si fotografa molto precisamente la società dell'Italia "bene", governo incluso:
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Nel Sanremo del 2012 Rocco Papaleo (che è pure un buon attore) arrivò, nella veste di comico, ai limiti dell'operazione simpatia per il Governo Monti (che a pensarci adesso sembrano passati vent'anni...)
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Nel 2013 Maurizio Crozza butto lì il suo pezzo di satira molto leggera (e simpatica), rimasta celebre perché contestata da uno o più spettatori destrosi
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Nel 2014 la presenza di Beppe Grillo tra gli spettatori scatenò un piccolo putiferio, con tanto di comizio (giusto per non rivangare le sue performance degli anni '80)
Ovviamente, l'elenco potrebbe continuare per un bel po' e per comodità ho citato a memoria solo alcuni dei casi più recenti.
Musica
Bisogna dire che non tutto ciò che passa da Sanremo è automaticamente da buttare (o quasi) [...] pur considerando che le ospitate spesso e volentieri hanno rubato la scena ai cantanti in gara.
nota del 2025: quest'anno c'è stato ospite Jovanotti, quindi i cantanti possono essere felici perché tutto il resto al confronto pare oro colato
Poi certo, non prendiamoci in giro:
la musica è forse l'ultimo dei motivi per cui si guarda Sanremo, ammettiamolo:
il concetto di competizione applicato alla musica è di per se una scemenza, e delle canzoni difficilmente ci si ricorda.
Quel che conta, è proprio ciò che si rinnega:
il carrozzone!
Conclusioni
Esistono modi migliori per passare il proprio tempo ?
Assolutamente sì, a bizzeffe.
Sanremo è un lusso anche in questo, è uno spreco consapevole e un po' morboso...
2025
Bentornati al presente, e pardon per il brusco taglio ma evidentemente il post del 2016 l'ho recuperato maluccio, ma alla fine si è interrotto al momento giusto:
nove anni dopo, vado ragionando praticamente di continuo su come spendiamo il nostro tempo.
È la base da cui sono partiti il saggio Giochi Troppo! e l'abbandono dei social commerciali, nonché l'approdo nel Fediverso.
Nel frattempo, sono andato a vivere in Grecia (anche se al momento vi scrivo dall'Italia, ciao)!
E beh, chi vive all'estero credo mi possa capire:
mio papà vive nel comasco, mia mamma e mio fratello in quel di Genova e in un certo senso sapere che anche loro vivono questo stesso, eterno carrozzone che è poi una scusa per scambiarsi messaggi, critiche e scemenze...
beh, è un'occasione per farmeli sentire vicini uscendo un po' dai soliti discorsi retorici.
Non solo, ma inevitabilmente per me come per loro il discorso spesso finisce nel ricordo dei parenti che Sanremo lo guardavano, e che oggi non ci sono più.
Oddio, talvolta anche verso i cantanti che inspiegabilmente ci sono ancora eh! (Onesti: quante volte vi è scappato un ma non era morto?)
Insomma, Sanremo è un rituale laico che fa da collante, qualcosa tipo Lari e Penati per etruschi e romani.
E la cosa vale pure se lo odiate e non lo avete mai visto, esattamente come chi bestemmia generalmente lo fa perché ha ricevuto una formazione cattolica:
anche qui, tutto si tiene.
E oggi più che mai, proprio perché viviamo nell'epoca della profilazione coatta (ne parlavo un po' ieri su LS citando "YouTube Italia").
Canzoni del 2025
Copio e incollo quanto già detto nel fediverso, con qualche aggiunta recuperata oggi:
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Credo che i Coma Cose esistano per non farmi pentire della mia residenza all'estero (scusate, ma davvero, no)
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Noemi forse troppo pseudo miamartinica, ma vorrei riascoltarla
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Giorgia al solito vocalmente ineccepibile, ma canzone che boh
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Willy Peyote con basso da Pino d'Angiò (mi è piaciuto non poco!)
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Rose Villain è la boss finale di una run a Cyberpunk, l'ho trovata interessante anche in ottica Eurovision, e beh, crushona. (Poi, ok il sessismo, ma il SII NA PREET' di puro quartieri spagnoli mi è parso un capolavoro di grottesca italianità che ti ricorda dove stai)
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Lucio Corsi è bravo e simpatico, ma l'effetto cosplay di Bowie temo si senta fin troppo (ma forse sono io?), però papabile premio della critica Giorgia permettendo
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Massimo Ranieri è il solito titano con una potenza e presenza scenica che levati, la canzone ha un ottimo arrangiamento...peccato per il testo, ecco.
E poi, uff, mi tocca ammetterlo e me ne vergogno molto MA
Fedez mi è piaciuto.
Detesto tutto il circo mediatico che si porta appresso, di rap / trap non so niente e non sono generi che m'interessano approfondire e blabla, però per qualche motivo...
Boh, la base, gli archi, il mood da teppaglia melensa di Rozzano che ha trovato il suo riscatto sociale come manco un NPC di GTA.
Sto invecchiando, abbiate pazienza (che è la sintesi migliore possibile di tutto 'sto postone)
Per il resto, Sanremo brutto e noioso che per come parte e si profila segna un netto passo indietro rispetto a quelli di Amadeus.
PS: ah, prima che mi scordo...Eni merda!