Disco del Mese - Febbraio 2025

Disco del Mese - Febbraio 2025

Saor – Amidst the Ruins

Gennaio 2025

Lasciamoci alle spalle un Sanremo orrendo (in cui mio malgrado ho dovuto rivalutare Fedez...) e andiamo alla mia solita rassenga di dischi del mese, con in cima un meraviglioso figlio di Scozia...

Saor – Amidst the Ruins

Bellissimo.

Non ho altre parole credo, salvo che la title track è superlativa e la rece di El Cuervo su AMG ha detto più o meno tutto quello che c'era da dire sul disco.

Folk Black Metal atmosferico magico ed evocativo, con tanta Scozia celtica che viene fuori nel modo migliore dei modi.

È troppo presto per parlare di disco dell'anno eh? Comunque se non temete il Tizio del Growl è proprio un disco da amare.

Black Narcissus – There Lingers One Who’s Long Forgotten

Black Narcissus – There Lingers One Who’s Long Forgotten

Che stavo dicendo? Troppo presto per parlare del disco dell'anno?

Eh, meno male! Considerate che alla fine anche solo questo mese per me è praticamente ex aequo, lo "vincono" i Saor anche perché ho avuto più tempo di ascoltarli, ma questo There Lingers One Who’s Long Forgotten, con le sue atmosfere da Akira Yamaoka incrociate con un retaggio black metal mi è piaciuto davvero un mondo.

I Black Narcissus sono un duo belga che fa post-metal strumentale, di quello a cui ci hanno ben abituato Alcest e Sylvaine, ma con un taglio diverso e più ambient (anche solo per l'assenza del cantato).

PS: l'artwork dell'album per me è bellissimo ed è opera dell'artista Vincent Christiaens (che però su instagram condivide "solo" tatuaggi, boh!)

Maud the Moth – The Distaff

Maud the Moth – The Distaff

Io davvero non so che sia successo a questo febbraio colmo di inediti pazzeschi: ogni volta mi son ritrovato con album che mi hanno fatto aggiornare di continuo questo postone mettendomi abbastanza in crisi....

maud the moth è un superbo progetto della cantante spagnola Amaya López-Carromero, un goth-avant-garde post-rock (boh?) che mi ha portato alla mente uno strano incontro tra la darkwave di Sopor Aeternus & The Ensemble of Shadows misto a una Kate Bush posseduta da Morticia Addams che canta spagnolo.

Il tutto in una produzione che ti aspetteresti dal Giappone, e invece!

Estas Tonne - Old Style

estas-tonne-old-style

Estas Tonne dovreste averlo intercettato su YouTube o qualche reel Instagram: chitarrista acustico dall'Ucraina, fenomenale nella resa dello stile "gypsy" miscelato con influenze da flamenco spagnolo e una certa vocazione che definirei da colonna sonora.

Io lo adoro, e Old Style è l'ennesimo lavoro che tira fuori e non posso evitare di amare tantissimo.

Lacuna Coil - Sleepless Empire

Lacuna Coil - Sleepless Empire

Urgh che fatica scrivere di questo disco.

Confido che Cristina Scabbia (cotta eterna da qualche decennio a questa parte) non mi legga mai, ma boh.

Non saprei proprio spiegare che è successo da Karmacode in poi perché, nonostante dischi comunque vari e ottime performance dal vivo, i nuovi inediti dei Lacuna non mi hanno più entusiasmato.

E io sono uno di quelli che ha consumato Comalies (ricordo ancora quando lo comprai al Virgin di Milano, svariate ere geologiche fa), che ama tanto In a Reverie e li ha visti live con sommo piacere in barba a tutti i trve italici che li bollavano come commerciali e blabla.

Ma insomma, che dire di Sleepless Empire?

Che non è male, ci sono canzoni anche simpatiche (In Nomine Patris, Scarecrow) ma la produzione, la voce di Andrea che come tizio del growl non mi pare adeguatissimo, il mood generale...boh.

I vecchi Lacuna Coil sono ancora lì eh, In Nomine Patris per l'appunto...Però per qualche motivo anche questo disco mi ha lasciato freddino.

Meglio di Black Anima, ma una produzione così pulita con loro ninzò.

Novarupta - Astral Sands

Novarupta - Astral Sands

Ultimo della "tetralogia elementale" (che a questo punto dovrò recuperare), dedicato alla terra.

Post-ambient metal particolare e oscuro, molto bello anche se mi riservo qualche altro ascolto per dire di più.

Marko Hietala - Roses from the Deep

Marko Hietala - Roses from the Deep

Bel disco Heavy Daddy Rock dell'ex-bassista / seconda voce dei Nightwish, e tal proposito un giorno vorrei capire bene che diamine c'è stato tra lui e Tuomas.

Non è l'album della vita eh, e suona un po' come qualcosa dei Deep Purple più recenti con momenti symphonic / heavy ottantiano (anche frutto del passato pauerone di Marko con i Tarot, immagino).

Però oh, bello!

Dream Theater - Parasomnia

Dream Theater - Parasomnia

Portnoy is back!

Ed è una bella notizia, per quanto possa essere pilotata per far scendere una lacrimuccia e far scucire un po' di euro per i prossimi tour.

LaBrie per me è pure peggio del solito (ma non l'ho mai sopportato, abbiate pazienza) e il resto...beh è un disco fatto bene, ma che personalmente non mi ha lasciato granché come tutta l'ultima produzione dei DT.

Forse è un limite mio comunque, e magari dovrei ascoltarlo di nuovo con più concentrazione, ma torno a dire che Count of Tuscany a me colpì e ipnotizzò sin dal primo ascolto (per non far menzione del solito Images and Words ovviamente)

Blackslash – Heroes, Saints & Fools

Blackslash – Heroes, Saints & Fools

I Blackslash sono una band tedesca che suona heavy metal e ha un look&feel che vi aspettereste dalla classica tribute band degli Iron Maiden di quartiere...

E oh, più o meno suonano pure così, anche se forse in realtà hanno più dei conterranei Accept, con un po' di tinte epic manowariane che una volta tanto male non fanno.

Al solito, anche se ho più di qualche remora morale a riguardo, ho un debole per i nuovi gruppi che suonano inediti colmi di classico heavy metal ottantiano.

Molto colpito in particolare dall'ultima traccia, Maniacs And Madmen!