Baldur’s Gate III

Baldur’s Gate III

Colpisci agli occhi, Boo! COLPISCI AGLI OCCHI! AAAAAAAAAARGH!

Che fatica.

Che splendida fatica.

E sto pure alla seconda run!

Uff.

Per me, è molto complicato parlare di Baldur's Gate III.

Perché?

Ok, ci hai giocato troppo ma tutto bene quindi?

Ho qualche remora, ma squisitamente personale:

A parte i vecchi Baldur's Gate, ho amato alla follia Planescape Torment e speso le mie beate ore di gioco nei vari Neverwinter Nights, Icewind Dale e (uscendo dai Forgotten Realms) Kotor, Mass Effect...insomma, fin troppi RPG di matrice Bioware & derivati (vedi anche Pillars of Eternity o Pathfinder).

Questo credo mi abbia reso piuttosto freddo in un sacco di situazioni da romance e scelte di dialogo:

proprio per quest'ultime, in termini di "varietà interpretativa" legata al tipo di personaggio, credo che Vampire The Masquerade: Bloodlines resti tuttora la squadra da battere, anche se il background Oscura Pulsione mi sta facendo parzialmente ricredere:

purtroppo e per forza di cose, temo si tratti dell'unico background ad offrire una ruolabilità così intensa in termini narrativi, ma mi riservo il diritto di creare altri personaggi facendo un po' di esperimenti.

In realtà, i miei dubbi partono da un elemento narrativo ben specifico, quindi entriamo in zona

SPOILER

(non leggete nulla del paragrafo sotto se non avete giocato a Baldur's Gate III)

Partiamo col dire che Cuorescuro, Karlach e Astarion mi sono piaciuti un mondo (il monologo di Karlach dopo la sconfitta di Gortash in particolare è scritto e interpretato in modo meraviglioso), gli altri personaggi molto meno - anche se nella seconda run sto rivalutando Lae'zel.

De gustibus ovviamente, ma credo che alla base ci sia qualcosa che non mi convince del tutto nel canovaccio principale:

i girini, il cervellone Assoluta (per gli amici Assunta) e insomma tutte le faccende Illithid che si mischiano con roba che invece ho apprezzato molto di più:

ecco, insomma, tutta sta ciccia mi sembra cotta a puntino ma il fatto che venga inevitabilmente condita con le vicende del cervellone e dell'Imperatore (un Balduran infido e maneggione quanto un segretario di partito italiano) mi ha lasciato un po' così.

Ovviamente parliamo di una faccenda di gusto personale eh, ma il cammino del Figlio di Bhaal mi pare dal taglio più epico rispetto alla lotta con la versione dopata di Krang delle Tartarughe Ninja (giusto per non citare la meravigliosa saga del Nameless One in Torment).

Personalmente, se al posto dell'Assoluta al centro di tutto ci fossero stati "solo" Orin, Gortash e Ketheric mi sarei goduto tutto molto di più.

Poi ehi, sono i Forgotten Realms bellezza: questi mischioni bisogna un po' forzatamente metterli in conto.

Conclusione (e fine SPOILER)

Baldur's Gate III è la grande smentita per chi taccia di fin troppo facilmente di nostalgia alcuni videogiocatori un po' stagionati (ma col cuore sempre giovane):

uno splendido RPG pieno di cura e amore esattamente come i classici di vent'anni fa, unito alle possibilità offerte dalla tecnologia contemporanea.

Insomma, com'è che diceva il Dottor Frankenstein di Wilder?

SI-PUÒ-FARE!

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