Final Fantasy VIII

Final Fantasy VIII

Una dichiarazione d'amore

Final Fantasy VIII per me è l'esperienza videoludica più bella, intensa e suggestiva di sempre.

Lo è per imprinting, nostalgia, vita personale, amori, amicizie, infanzia, formazione e crescita...

e molto banalmente lo è perché resta un videogioco bellissimo, un grandioso esponente della vecchia scuola del Gioco di Ruolo Giapponese nel pieno del crepuscolo dei magici anni '90.

Detto questo, la Squaresoft ha offerto videogiochi certamente più importanti e meritevoli di osanna:

Final Fantasy VI, Final Fantasy VII, Final Fantasy Tactics, Xenogears... giusto per citarne 4.

Ci sono davvero molti JRPG più maturi, dalle costruzioni narrative certamente più intricate e dotati di personaggi maggiormente complessi / psicologicamente profondi di quelli di Final Fantasy VIII.

Inoltre diciamolo: seguire un capolavoro epocale quale fu Final Fantasy VII rappresentò un'impresa di per se.

Però Final Fantasy VIII, nel suo essere a suo modo il primo così spiccatamente occidentale, riuscì ad incastrarsi perfettamente nell'anima teenager e J-POP per come la s'intendeva tra il 1999 ed i primissimi anni 2000:

in linea di massima l'epoca che da noi corrisponde con l'MTV Anime Night con i suoi vari Cowboy Bebop, Evangelion, Le situazioni di Lui & Lei, Excel Saga, Nana eccetera.

Final Fantasy VIII ha una trama epico-romantica dal taglio molto classico, fusa con un'ambientazione affascinante e l'ossessione per il Tempo, sia esso letteralmente "compresso" o visto in conflitto "generazionale" tra passato, presente e futuro:

Final Fantasy VIII è un mix tra romantica storia di scuola da manga nipponico e l'idea della guerra, del viaggio, del mistico rapporto tra tecnologia e magia.

In questo senso, narrativamente non è certo una canzone dei Dream Theater, ma una Moonlight Shadow di Mike Oldfield: questo va tenuto sempre bene a mente (specie se si è cinici pseudo-adulti che amano etichettarsi come "gamer" alla ricerca di una non meglio precisata connotazione sociale).

Del resto la trama è solo uno degli elementi (ed il più facile da decodificare) che dovrebbero interessare il giocatore:

Final Fantasy VIII nasconde una marea di dialoghi, storie e piccoli segreti legati alla concezione del proprio mondo, con tanti dettagli che a molti possono sfuggire (basti pensare a quante chicche stanno nella guida nel menù di gioco, o nel terminale di classe).

Più palesemente offre una colonna sonora mozzafiato ed è stato uno dei primi videogame ad enfatizzare il linguaggio del corpo e la gestualità, nobilitandoli al pari del dialogo platealmente scritto.

Dal punto di vista del gameplay, il sistema Junction fu un salto nel buio probabilmente fin troppo incoscente, il Triple Triad un sottogioco fantastico e l'introduzione dell'abilità "Incontri 0" 'na mano santa per tutti quelli che ogni tanto amano girovagare solo per il gusto di farlo.

Altro da dichiarare?

Moltissimo, ma sono dichiaratamente di parte e ho già speso fin troppe parole (anzi, ringrazio anticipatamente chi è stato così paziente di arrivare fino a qui :D).

In definitiva?

Se siete di casa con i JRPG lo potreste benissimo amare od odiare: dipende tutto dalle vostre corde.

E per quanto mi riguarda, le mie da una ventina d'anni suonano al concerto di F.H. 😊

Tratto dalla mia recensione alla versione Steam

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